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Si tratta del primo volume di una serie di 5 (gli altri titoli in programma sono “Il Gilet, il Bustino, l’Abitino”, “Il Pantalone”, “La Camicia, la Camicetta”, “Il Capospalla”) tesa ad introdurre Il Metodo Verticale sul mercato tecnico-professionale della moda femminile quale via più efficace per raggiungere la perfezione nell’esercizio della funzione di Fashion Designer. In particolare, Il Metodo Verticale esprime il suo modo di essere nel voler approfondire l’argomento senza ‘rimandare’, cercando di entrare nel vivo dell’oggetto stesso. Pertanto, questo innovativo metodo obbliga lo studente a percorrere tutte le tappe passando per più figure professionali:FIGURINISTA – Una volta messo il capo campione definitivo sul manichino, completo di tutti i suoi accessori, di tutti i suoi particolari, verrà ricopiato dal figurinista affinché tutte le schede di lavorazione possano essere completate. Questa operazione guiderà la produzione. Inoltre, se il figurinista è dotato di una ‘vena artistica’, potrà trovare collocazione presso l’editoria di riviste specializzate e/o di tendenze moda.MODELLISTA – Il modellista è la figura professionale che crea il cartamodello utile per il taglio del capo. Interpreta uno schizzo o un figurino trasformandolo, insieme al prototipista, in un capo concreto. Trova collocazione presso le aziende produttrici sia di linee proprie che di produzione per le firme di alta gamma oltre agli studi tecnici professionali o di servizi. Ha contatti diretti con la parte progettuale, con la prototipia e con il reparto produzione.SVILUPPO TAGLIE – La sviluppatrice è la figura professionale che trasforma il cartamodello base ‘sdifettato’,  cioè corretto e proclamato valido per la produzione, nei cartamodelli utili per vestire tutte le taglie. Trova collocazione presso le aziende produttrici sia di linee proprie che di produzione per le firme di alta gamma. Inoltre, presso studi tecnici professionali o di servizi. Ha contatti diretti con la parte modellistica, con il reparto produzione e il responsabile delle vendite.FASHION DESIGNER – È un progettista industriale. Dopo aver effettuato la propria ricerca nel flusso delle tendenze, con le materie prime, gli accessori ed altro, progetta singoli capi concettuali o un insieme di capi coordinati (collezione). Normalmente svolge il proprio lavoro da ‘esterno’ come freelance. È a diretto contatto con la proprietà e l’ufficio marketing prima, poi con il reparto modellistico e di prototipia. Trova collocazione presso studi tecnici di progettazione, di marketing e, nelle grandi aziende, come anello di congiunzione tra una ‘firma importante’ e la realtà produttiva interna rivestendo il ruolo di PM (project manager).

Tra il 1946 e il 1977, Holiday è stata una delle riviste più interessanti degli Stati Uniti. Rinomato per il suo layout audace, la credibilità letteraria e l'ambiziosa scelta di fotografi, Holiday ha ritratto il mondo come nessun altro periodico. La premessa era semplice: inviare uno scrittore e un fotografo in un luogo specifico e chiedere loro di catturare la loro visione del luogo senza vincoli di stile, lunghezza o budget. Alcuni dei più celebri scritti di Graham Greene, Joan Didion, Jack Kerouac e Truman Capote sono apparsi per la prima volta nelle pagine di Holiday. Al culmine della sua fama, la rivista contava oltre un milione di abbonati. Nel 2014, dopo una pausa di trentasette anni, Holiday è tornato per volere del direttore artistico parigino Franck Durand. Holiday rimane fedele all'essenza, all'estetica e al senso dell'avventura giornalistica dei suoi antenati, ma in un formato che celebra anche la moda. Gli editoriali realizzati da fotografi leader del settore e talenti emergenti coesistono magnificamente con il lavoro delle migliori voci letterarie di oggi. E fedele al suo concetto originale, Holiday invia ancora collaboratori per produrre un ritratto di luogo che sia allo stesso tempo intimo e senza tempo. Holiday è una pubblicazione internazionale semestrale. Il team che concepisce, progetta e produce la rivista ha sede a Parigi. È scritto in inglese, ma il suo cuore è francese. 

ABBONAMENTO PER 4 NUMERI Uscite 4 per anno: gennaio / aprile / luglio / ottobre

Cees Roelofs (nato nel 1945) è ai vertici della fotografia internazionale ed è noto per il suo lavoro pionieristico nella fotografia digitale. La sua sensibilità per l'estetica unita alla sua forma e al brio è unica. Premiato con il Kodak European Gold Award nel 1996, Roelofs ha continuato a produrre splendide fotografie per libri di artisti del calibro di Walda Pairon, Jan des Bouvrie e Marcel Wolterinck. "THINGS - PLACE - PEOPLE" raccoglie alcune delle migliori opere che Roelofs ha realizzato negli ultimi 40 anni: viaggi, floristica, interni, architettura, persone e ritratti, natura, automobili.

L'Asia centrale è una vibrante miscela di civiltà e lingue; uniti dall'Islam, diversificati da storie, culture e lingue diverse. L'Iran, la Turchia e l'Afghanistan e i loro vicini sono famosi per la loro letteratura e le loro arti e mestieri dai mille colori, ma pochi si rendono conto di quanto siano vive, vicine alla superficie, le loro tradizioni potenti e durature. "L'Oriente in uno specchio" contrappone le fotografie a colori di Roland e Sabrina Michaud con riproduzioni di miniature dell'Asia centrale dal XIV al XIX secolo. Le due forme d'arte si rafforzano a vicenda, fornendo una visione sfaccettata delle glorie della regione - da scorci di studenti e solenni mullah a cavalieri afghani, in una pletora di bellezza e colore esotici. Questo libro è stato acclamato per la prima volta nel 1980, ma era fuori stampa da tempo. Ora è ripubblicato in una forma rivista ed espansa, con il doppio delle immagini.

Uno sguardo retrospettivo ai design senza tempo della marca di moda giapponese Mina Perhonen, fondata nel 1995 da Akira Minagawa per realizzare "abiti speciali giornalieri". E quanto siano davvero speciali, anche poetici, i disegni: il libro, organizzato in 50 parole come Tempo, Ricamo, Immaginazione, Vento o Riflessione, rivela le passioni dei designer in una vasta gamma di foto, disegni, collage e immagini di ispirazione dinamici, a colori. Numerose immagini di tessuti e l'atelier / fabbrica in azione danno alla storia un fondamento nella vita reale. Anche se a volte è stato chiamato "la risposta giapponese a Marimekko", questo studio sconvolgente di stereotipi è fortemente individuale, con una combinazione di capricciosità e artigianalità che è semplicemente unica: pezzi come le esclusive borse a forma di "uccello" sono irresistibili. Il libro è solo in lingua giapponese, ma le immagini presenti raccontano davvero la storia.

The animal kingdom provides examples of all the essential principles of camouflage: the chameleon, whose colors change to merge with its setting; the zebra, whose vivid stripes disrupt its outline and make it more difficult for predators to sight from a distance; the stick insect that pretends to be what it's not.Creativity in the art of disguise was spurred in World War I by the threats of aerial reconnaissance and long-range enemy fire. Aircraft and ships were painted with lozenge and zigzag patterns to make them more difficult to target. Artists were involved in creating these patterns, and were influenced in turn by the extraordinary painted vessels, said to be like floating cubist paintings. In 1919 the Chelsea Arts Club in London, inspired by wartime camouflage patterns, staged the Dazzle Ball, the first known example of camouflage influencing popular culture. Since then, artists from Pablo Picasso to Andy Warhol to Bridget Riley have explored the themes and extremes of camouflage and optical illusion, while camouflage patterns in clothes and accessories have filtered from the street to high fashion and back again.Uniforms made from camouflage-printed textiles were first developed before World War II, and teams of artists, designers, and scientists worked together to create ever more sophisticated modes of camouflage and disguise. Today's high-tech research on textiles that are resistant to infrared and thermal detection shows a new direction in the future of camouflage. 300 illustrations, 250 in color.

As the epitome of reckless devil-may-care cool, denim jeans have been embraced by people from practically all cultures and walks of life, and favoured for their sheer versatility and style."Delirious Denim" chronicles the garment's meteoric rise in popularity and its role in building iconic brands like Levi's and Wranglers, and celebrities from James Dean to Andy Warhol.While showcasing the creative and infinitely varied modifications of jeans to express the unique identity of the wearer, "Delirious Denim" offers insightful interviews with jeans collectors and afficionados to articulate their irresistible allure.Illustrated with full-colour photography throughout, "Delirious Denim" is a colourful tribute to jeans for designers and fashionistas everywhere.

Here is a guide for the rookie who is just taking the field in the wide world of baseball memorabilia. The authors offer both money-making and money-saving insight on collecting uniforms, equipment, autographs, Hartland statues, Ethan Allen All-Star Baseball, and much, much more. Learn the best strategies for visiting shows and even the Hall of Fame induction weekend in Cooperstown. The real charm of this book is that it ventures beyond the straight investment potential of baseball collectibles to address collecting for the pure fun of it. Between these covers are contributions from collectors of all kinds, who all share their love of the game not only through their diverse collections, but also with memories, anecdotes, and humor that would appeal to any baseball lover. Learn 10 reasons why baseball is the greatest game there is, and the 10 best and 10 worst baseball movies of all time. Test your knowledge with the challenging "Culminating Activity" the authors have prepared for you. With full-color photography, price information, and a useful source directory this book belongs in the library of every baseball fanatic.

Want to look like a Mod? Pose like a Mod? Dance like a Mod? THIS IS THE BOOK YOU NEED! This is the NEW Mod look, the ageless Trans-European look that takes Mod back to the continent from where it first emerged in the Sixties. This is MOD in the Twenty-First Century. This unique collection of stunning photographs provides a sensitive portrayal of Britain's Mod community from the past decade and a unique insight into the diversity of the contemporary Mod scene. With an introduction by Paolo Hewitt and an interview with DJ Rob Bailey of the New Untouchables, these pictures capture the essence of being Mod.

Branding Logos è un volume superbamente illustrato che traccia alcuni dei designer e delle aziende di design più innovativi e originali del mondo mentre si dedicano al compito di creare loghi creativi originali e di successo. Dagli schizzi iniziali al prodotto finale e alle sue applicazioni, ogni designer o azienda ci accompagna attraverso l'intero processo creativo, fornendo ai lettori una visione preziosa del mondo della progettazione grafica professionale. Che i designer preferiscano utilizzare carta e matita, design digitale o artigianato tradizionale, hanno tutti una cosa in comune: il desiderio di creare un design davvero eccezionale.

For enthusiasts, rockabilly isn’t just a kind of music; it’s a way of life. A raw fusion of rhythm and blues with country and western, rockabilly heralded the start of teenage rebellion in America in the early 1950s. The stripped-down sound witnessed a revival in the 1970s that has continued until today, with modern rockabillies embracing not only the music, but also the clothes, cars and lifestyle of the 1950s youth counterculture. Rockin’ is photographer Andrew Shaylor’s unique portrayal of the contemporary rockabilly scene. Granted exclusive access at events on both sides of the Atlantic, Shaylor captures the raw energy of the music and the commitment of the rockabilly community to authenticity. Featuring the history of the subculture by rockabilly legend Jerry Chatabox, this striking book evokes the passion and intensity of a scene that is as exciting today as it was more than 50 years ago.

John Picton guarda all'Africa occidentale e al rapporto tra i vivaci motivi tessili delle tribù locali e gli abiti statuari indossati dalle comunità dell'Africa occidentale, mentre Carolyn Cooper si concentra sull'abito giamaicano e sulle sue radici storiche. Susan B. Kaiser, Leslie Rabine, Carol Hall e Daryl Ketchum evidenziano la cultura hip-hop in un contesto storico più ampio, ponendo il concetto di rispetto, originato nei primi anni della schiavitù, al centro dell'identità in stile afro-americano. Carol Tulloch si basa su una vasta gamma di esempi, dalla chiesa evangelica e cantanti gospel, a eventi familiari come matrimoni e funerali, il mondo della musica pop, il carnevale e i mercati di strada, per ritrarre i molteplici fili che compongono l'abito nero e l'identità in Gran Bretagna. Illustrato generosamente, questo libro ritrae la meravigliosa diversità di approcci alla moda e allo stile individuale all'interno della comunità nera, dando allo stesso tempo voce a uomini e donne neri e impegnandosi con gli attuali dibattiti sul significato dell'abito in termini politici e socio-culturali.

Una celebrazione dell'universo del dandy italiano e della sua eleganza noncurante, partendo dai personaggi che la interpretano e la rendono celebre nel mondo, per arrivare ai laboratori artigianali che oggi lo vestono. Una storia che dalla fine dell'Ottocento arriva ai giorni nostri, passando per miti, costumi e specificità di un personaggio unico nel suo genere. Un prezioso manuale d'eleganza illustrato che è anche una guida alle migliori sartorie e alle manifatture più esclusive del Made in Italy.