CHIRON INTRECCIO 27.2 RECONNECTION S/S 2027
testo introduttivo di Bibi Ronchi: Viviamo in un tempo in cui tutto appare connesso istantaneamente, ma dietro la superficie si nascondono differenze invisibili di ritmo, tono emotivo, sensibilità e sottili sfumature che definiscono identità, culture e linguaggi. Cresce il desiderio di incontrarsi dal vivo, tra eventi di speed dating e viaggi condivisi le attività di gruppo stanno prendendo il posto delle applicazioni e riportando al centro il valore di un gesto, di uno sguardo, di un tempo vissuto insieme. È la prossimità che riaccende l’empatia, trasformando l’incontro in esperienza e l’esperienza in memoria. A tutto questo si accompagna un rifiuto del consumo eccessivo e dei ritmi accelerati che per anni hanno dominato i mercati della moda e del lusso: un gesto di sottrazione che non è rinuncia ma scelta di rallentare, per restituire valore e creare nuove prospettive di longeva autenticità, un nuovo respiro, dove la bellezza non è accumulo ma intensità e il tempo non è fuga ma condivisione. In questo nuovo orizzonte, riconnettere è un atto di cura che si manifesta nella scelta dei materiali e nelle trame che intrecciano tatto e pensiero, memoria e visione, quotidiano e sogno. Una connessione intesa non più come dato tecnico, ma come gesto che trasforma, dove la parola confine diventa margine fertile, passaggio da attraversare e luogo custode tanto dell’idea di limite quanto di quella di rinascita. È nell’intervallo tra il rifiuto dell’omologazione e la scelta consapevole che germoglia l’originalità: nella capacità di rileggere un immaginario classico con competenze che non si limitano a ripetere schemi, ma investono in qualità; nell’intersezione che, come un ciclo rigenerativo, unisce sostenibilità, autenticità e creatività in un unico movimento vitale; nel respiro che condensa esperienze condivise in strutture che acquistano forza e resilienza; in una nuova ebrezza che nuota controcorrente nella moda e nel design, per affiorare dove tutto è frivolezza e insieme celebrazione; nello stretto legame tra passato e mondo circostante, alla ricerca di scambi autentici e più vicini all’esperienza; in un risveglio corporeo e sensoriale che accoglie la fluidità come forza generativa, per giocare con l’eccesso in una dimensione satura d’indipendenza creativa e libertà espressiva. Un invito a sentire di nuovo, a riconoscersi nell’altro e a costruire schemi e architetture capaci di dare forma a un futuro condiviso, imparando a riconoscere la complessità del presente senza cedere alla frammentazione.
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